D’ Alema a Carrara

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Chi è stato mandato per ascoltare Carrara, riferisca al PD Fiorentino che hanno commesso un errore di valutazione!

 

 

Discontinuità!

Il PD di Carrara ha scelto la linea della discontinuità rispetto all’amministrazione uscente per proporre un’idea di governo della città. Le interpretazioni sono state  spesso strumentalizzate e rese congeniali al ragionamento di ognuno. E quindi cosa vuol dire discontinuità? Nell’idea del nostro partito voleva significare fare un patto di onestà con i nostri concittadini. Dire chiaramente che siamo consapevoli che questa seconda esperienza amministrativa ha deluso, che non siamo stati in grado di dare, a quella marea di elettori che ci ha votato, le risposte che aspettavano. Abbiamo commesso degli errori e quando si sbaglia, se si vuol proporre una soluzione credibile per il futuro, bisogna avere il coraggio di saper chiedere scusa.

Parliamo al plurale  perché sarebbe assurdo che non ci sentissimo corresponsabili di questa situazione e proprio per questo abbiamo ritenuto di doverlo dire per primi. Discontinuità non vuol dire cambiare delle persone per lasciare inalterati i metodi e le politiche. Discontinuità vuol dire avere il coraggio di ammettere i propri errori e proporre con sincerità una programma di governo credibile per Carrara. La linea che noi riteniamo di doverci intestare è complessa e difficile. E molto più facile dire “spacchiamo tutto e poi si vedrà”. E più semplice nasconderci dietro qualche faccia nuova per continuare a fare ciò che si è fatto.

Proporre di cambiare ciò che non va valorizzando ciò che di positivo è stato fatto comporta un grande lavoro di approfondimento studio partecipazione coinvolgimento. Tutto questo non può essere fatto se non partendo dal presupposto che ci si mostri con umiltà con le facce che abbiamo con le competenze che sapremo esprimere e con la capacità di persuadere tutto quel mondo che sceglie la protesta perché  è rimasto troppo deluso dalla proposta. Questa linea non è stata condivisa dagli antichi alleati ed è stata calpestata dai nostri amici Renziani di Firenze che ci sono venuti a dire che è più importante stare insieme a chi non la pensa come noi anziché  sostenere la nostra posizione così come sopra espressa.

Sono certo di essere dalla parte giusta anche perché non mi pare si stiano vedendo grandi proposte se non quella di sostituire l’idea delle primarie con fantasiose “primarie delle idee”.

Per me l’idea che dovrà prevalere sarà quella di fare le alleanze con chi la pensa come noi. Continuerò ad affermare questa linea perché ritengo che il compito del Partito democratico debba essere quello di persuadere e convincere AVENDO LE IDEE CHIARE  e non di mettere insieme chi ci sta pur di tirare a campare.

Con umiltà, con modestia e con sincerità dobbiamo andare a cercare il modo di riannodare il tessuto sociale di questa città ammettendo gli errori e proponendo soluzioni.