Comunali, a Carrara Pd contro Pd


Comunali, a Carrara Pd contro Pd: vertici regionali commissariano e cambiano candidato. Scontro continua in tribunale 

Politica  (il fatto quotidiano)

Caos nella città del marmo. Il segretario regionale contro le decisioni del partito locale che aveva rotto con i vecchi alleati, scegliendo Sinistra Italiana e Mdp

Pd contro Pd. Commissariamenti, ricorsi, lotte per il simbolo e candidature contrapposte: a Carrara lo scontro tra il Pd Toscana a trazione renziana e il partito locale a maggioranza orlandiana finisce in tribunale. I vertici regionali avevano commissariato il Pd locale perché contestava le alleanze e aveva “sconfessato” il candidato sindaco scelto dall’assemblea comunale, indicandone uno alternativo. Lo scorso 10 maggio il giudice Alessandro Pellegri del tribunale civile di Massa aveva annullato il commissariamento ma nelle scorse ore il Pd Toscana ha presentato ricorso e ottenuto la sospensiva dell’ordinanza: l’udienza di merito è fissata per la prossima settimana. La città del marmo è amministrata da due mandati dal sindaco socialista Angelo Zubbani con il sostegno di una coalizione di centrosinistra guidata dal Pd ma ora il M5S sogna uno “sgambetto” in stile Livorno: Carrara è infatti una delle roccaforti del grillismo toscano.

“Alleanze sbagliate”, partito commissariato
Il Pd Toscana ha commissariato il partito locale a inizio 2017: nel mirino la decisione di scegliere autonomamente un proprio candidato (l’orlandiano Andrea Vannucci) e lo “strappo” con parte degli alleati (tra cui Psi e Pri) che fino a ora hanno sostenuto la giunta Zubbani, preferendo i partiti di sinistra (Sinistra Italiana, Mdp) e liste civiche legate all’associazionismo, anche cattolico. “Vogliamo lanciare un segnale di discontinuità rispetto alla giunta” chiarì il segretario del Pd comunale Raffaele Parrini. “Atteggiamento poco ragionevole – accusò il leader regionale, il deputato Dario Parrini – per vincere le elezioni c’è bisogno di mantenere l’unità della coalizione del 2012″. A seguito del commissariamento i provvedimenti del Pd locale vennero perciò annullati e a fine febbraio da Firenze venne indicato quale candidato alternativo Andrea Zanetti, anche lui sostenitore di Orlando all’ultimo congresso.

 

“E’ diventato il partito dei servitori di Renzi”
Il giudice Alessandro Pellegri aveva annullato il commissariamento e tutti gli atti a esso connessi: il ricorso d’urgenza era stato presentato lo scorso 28 aprile dallo stesso Vannucci e dall’ex segretario del Pd locale Argante Mussi. “La sentenza – aveva dichiarato Vannucci al FattoQuotidiano.it – conferma quanto siano stati arroganti i vertici regionali: hanno cercato d’imporci alleanze in continuità con l’amministrazione precedente senza che a noi andasse bene”. Vannucci poi aveva affondato il colpo: “Da quando il Pd è diventato il partito dei servitori di Renzi questi signori pretenderebbero di comandare anche in periferia, scegliendosi gli organismi dirigenti”. Il segretario del Pd locale Raffaele Parrini aveva lanciato un appello al Pd toscano: “Presentarsi uniti sotto il nome di Vannucci”. Perché “se perderemo le elezioni la responsabilità non sarà nostra”.

Il segretario regionale Parrini e il commissario Gianni Anselmi avevano subito dichiarato di voler impugnare l’ordinanza del giudice Pellegri poichè ritenevano che la scelta del candidato sindaco Zanetti fosse “avvenuta a seguito di un legittimo procedimento interno”. Il Pd toscano parlava di “lesione grave dell’autonomia partitica” e auspica “che la magistratura faccia presto e bene il suo lavoro lasciando che sia soltanto la politica a essere protagonista di questo ultimo mese di campagna elettorale”. L’ordinanza del giudice “conferma che il simbolo Pd è di competenza del segretario nazionale e quindi andrà a Zanetti”.  Nelle ore scorse però l’ennesimo colpo di scena: la presidente del tribunale Cristina Failla ha infatti accolto la richiesta del Pd Toscana e sospeso l’efficacia dell’ordinanza con cui si annullava il commissariamento. L’udienza di merito – rende noto il Tirreno – è in agenda per il prossimo 16 maggio. “Ristabilito il principio di legalità dentro al quale ci siamo sempre mossi”, ha commentato a caldo il vicesegretario regionale Antonio Mazzeo.

Due orlandiani per un partito
Nel 2012 Zubbani venne confermato sindaco con il 54 per cento dei voti: la coalizione che lo sosteneva era composta da Pd, Psi, Pri, Carrara futura, Federazione della sinistra, Sel e Udc. A sostenere Vannucci sarà Carrara Democratica (“i Democratici locali che non ci stanno a farsi comandare da Firenze”), Sinistra per Carrara (Sinistra Italiana, Mdp e una serie di figure civiche di sinistra), Il cuore di Carrara (“unisce il mondo delle professioni, del lavoro e di alcuni moderati cattolici impegnati in politica”) e Carrara giovane. Zanetti ( che ilFatto.it ha provato più volte a contattare invano) sarà invece sostenuto dai vecchi alleati Psi e Pri e dalle liste Alternativa per Carrara e Carrara città aperta. Nel frattempo Francesco De Pasquale, candidato grillino scelto con 51 voti, scalda i motori: “Carrara attraversa un momento storico – scrive su facebook – un momento che potrebbe non ripetersi: l’11 giugno dovrà essere una giornata storica”.

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