Fino ad ora ho nutrito la speranza di cambiare i partiti, innanzitutto il mio, lottando contro le degenerazioni populistiche e verticistiche , a livello nazionale e regionale. Nello scorso mese di gennaio, oltre l’80% dei componenti l’assemblea comunale di Carrara del Pd mi aveva democraticamente indicato come candidato a sindaco del centrosinistra. Dopo di allora, con logiche antidemocratiche, i vertici regionali del partito hanno cercato di vanificare l’esito dell’assemblea imponendo un candidato scelto da un commissario senza alcun passaggio democratico sperando di “rigenerarsi”. Da queste settimane, nella nostra città, il sostantivo “rigenerazione” sarà sempre sinonimo di “trasformismo” e la coalizione Zanetti –Zubbani è la conseguenza di questo progetto della politica e dei partiti. Non posso esimermi dal constatare tuttavia che questa patologia ha finito anche per contagiare i 5 Stelle i quali, dopo aver condotto per cinque anni politiche senza mai proporre un modello di città, per recuperare una manciata di voti, si sono all’improvviso scoperti indicando nel loro programma scelte che consegnerebbero Carrara all’ isolamento senza nessuna prospettiva. Come detto, una città dalle grandi tradizioni democratiche e libertarie come Carrara non può che ribellarsi alle imposizioni dei partiti e alla pericolosa caricatura di democrazia dei nuovi movimenti. Per quanto mi riguarda, da oggi, si volta pagina. È di tutta evidenza che gli interessi dei cittadini di Carrara e la costruzione di un futuro migliore non possano più passare attraverso queste logiche e questi partiti. E’ arrivato il momento di cambiare, di dare una speranza ai giovani, di far prevalere il merito sugli interessi, l’intelligenza sull’appartenenza, la libertà sulla fedeltà. Quello che sto enunciando è un progetto ambizioso, dove questi partiti devono essere messi all’angolo. Sono convinto che la stessa cosa potrà accadere a Carrara l’11 giugno. Perché, da oggi, l’unico mio partito, l’unico nostro, è Carrara!