Da Il Tirreno 26 giugno 2017
CARRARA. A Carrara il sindaco sarà Francesco De Pasquale del Movimento 5 Stelle che ha ottenuto oltre il 65%, superando ampiamente il candidato Pd Andrea Zanetti: è la prima volta che la “patria” di cavatori e anarchici, da sempre guidata dalla sinistra o dal centrosinistra, cambia governo. Gia in testa al primo turno, De Pasquale ha trovato terreno fertile anche nella divisione interna al Pd che aveva portato a commissariamenti, ricorsi in tribunale e a due candidati di centrosinistra in corsa al primo turno. Per il M5s è il secondo successo colto in Toscana dopo la clamorosa conquista di Livorno due anni fa.
Un risultato storico: è caduta “l’ultima Stalingrado” dopo 70 anni di governi di sinistra e centrosinistra. Clamoroso nelle dimensioni il successo di De Pasquale: 17.079 voti, pari al 65,67%, più del doppio degli 8.277 del primo turno /27,27%); De Pasquale ha quasi doppiato il suo avversario Andrea Zanetti, che si è fermato a 8.969, 34,43%; rispetto al primo turno, appena 1.200 voti in più (aveva ottenuto il 25,28%, 7.673 voti). Su 71 sezioni, Zanetti ha vinto solo in una, a Bergiola. Un trionfo epocale per i 5 Stelle, e per il centrosinistra un tonfo.
I carraresi hanno deciso di voltare pagina. La colpa maggiore del commissario Anselmi è stata quella di non indire le primarie, e a nulla è poi servito, di fronte a un partito lacerato, l’arrivo di ben quattro ministri del Pd in campagna elettorale. De Pasquale e i 5 Stelle trionfano perché hanno fatto una campagna elettorale con pochi annunci, pochi cotillon, solo con Di Maio e Di Battista a contrastare Minniti, Lotti, Martina, Orlando. De Pasquale vince perché Carrara è ancora sotto choc dal’alluvione del 2014, la Waterloo del centrosinistra, un’alluvione devastante alla quale sono seguiti due anni e mezzo di immobilismo e paure. De Pasquale trova una città stremata da anni di clientelismi e di scelte incomprensibili.