Documento Direzione
“La frana elettorale di Carrara – ha scritto il segretario provinciale del Pd – si palesa in tutta la sua enormità nella rappresentazione dei numeri. Il Pd perde 5.000 voti e precipita al 13%.
Al ballottaggio il candidato del Pd viene travolto dal 65% di voti contrari.
Ci saremmo aspettati una severa autocritica da parte del commissario o almeno da chi ce lo ha imposto. La linea della discontinuità che avevamo indicato anche in questa sede, è stata stravolta dall’imposizione della continuità con la giunta Zubbani, cercando di camuffarla maldestramente con una improbabile rigenerazione, mandando al massacro un candidato già debole di suo.
La coalizione, in virtù del mantenimento della quale, si è sfasciato il partito, è stata distrutta dagli elettori che, dal 65% la fanno precipitare al 25%. Il partito regionale, per tutta risposta, propone di ripartire dal commissario, minacciando di epurare chi aveva ragione! Il vero obiettivo della segreteria regionale non è mai stato quello di vincere le elezioni, bensì quello di azzerare il partito locale perché libero e non allineato.
Non conoscendo la nostra realtà e soprattutto l’in capacità di chi li ha assecondati, deputata e consigliere regionale in primis, magari non si aspettavano un disastro di queste proporzioni, ma nonostante tutto, anziché scusarsi e proporre rimedi, ammettendo che il partito locale aveva individuato l’unica strada percorribile per provare a vincere, intestandosi una linea che potesse avere una prospettiva futura, si prepara ad evocare epurazioni di stampo stalinista per vincere il prossimo congresso.
Se queste sono le premesse della stagione congressuale – prosegue Leri – prepariamoci a piangere per le prossime sconfitte alle amministrative di Massa ed alle politiche.
Sbagliare come si è fatto a Carrara è quasi al disopra delle umane possibilità, ma perseverare è pura follia. Apprendiamo da un documento farneticante che l’onorevole Martina Nardi ed il consigliere Bugliani non parteciperanno a questa direzione. A loro dire non sarebbero legittimati gli organi che non danno loro ragione. Non si capisce a quale titolo l’onorevole si arroghi un diritto di decidere quali siano gli organi del Partito ancora legittimati e sulla base di quali presupposti siano convocate riunioni parallele in altre sedi. Non ci risulta che il Partito Provinciale sia stato commissariato dall’onorevole Martina Nardi, per altro, eletta nelle liste di Sel, partito del quale ci risulta essere tutt’ora dipendente. Visti i risultati dell’impegno profuso da costei in questa campagna elettorale amministrativa, ci auguriamo voglia risparmiarci il suo intervento per le prossime.
Questo Partito – ha concluso Leri – ha bisogno di recuperare il senso del rispetto delle regole. Non si possono invocare gli statuti, per altro piegandoli alle proprie esigenze, per poi comportarsi in modo assolutamente contrario ad essi, infrangendo le più elementari regole del rispetto degli organismi statutari. Pertanto provvederò a segnalare tali comportamenti al collegio di garanzia”.
Martina Nardi deferita alla Commissione di Garanzia.
“INSIEME PER CARRARA “
documento congiunto del nuovo gruppo consiliare
ANDREA VANNUCCI GIAN ENRICO SPEDIACCI DANTE BENEDINI.
I sottoscritti Andrea Vannucci e Gian Enrico Spediacci, a fronte degli importanti risultati elettorali raggiunti, ritengono necessario consolidare, in un progetto unico di opposizione, le varie esperienze civiche e politiche che hanno contraddistinto la campagna elettorale appena trascorsa. Nel corso di queste settimane abbiamo riscontrato la comune volontà, partendo dalla costituzione del gruppo consiliare che sarà denominato “Insieme per Carrara”, di unire le forze per produrre la più efficace e qualificata opposizione alla Amministrazione 5 stelle appena uscita dalle urne. Il costituendo Gruppo “Insieme per Carrara” si impegna a portare in Consiglio Comunale le istanze dei nostri cittadini e sarà vigile affinché il Sindaco e la Giunta 5 stelle si adoperino per il bene reale della collettività. Pur essendo con chiarezza forze di opposizione alla attuale amministrazione, non poniamo pregiudiziali sulla azione amministrativa quando metterà al centro la nostra comunità, secondo gli intendimenti espressi nei nostri programmi. Programmi proposti da noi come Candidati Sindaci, simili nei contenuti e che hanno come obiettivi prioritari la sicurezza idrogeologica, il potenziamento delle scuole, il rilancio economico ed occupazionale delle nostre imprese e differenti modalità di gestione del Sociale. I 5 Stelle sono soliti parlare di “Trasparenza”; noi faremo in modo che il Comune diventi una “casa di vetro”, informando costantemente e puntualmente i cittadini sull’operato nostro e dell’Amministrazione. Utilizzeremo le importanti risorse umane dei nostri gruppi per monitorare gli interventi giorno dopo giorno e per proporre, ove necessario, soluzioni alternative che gli abitanti di Carrara valuteranno anche attraverso tutti i mezzi di informazione esistenti. Lavoreremo tutti con l’intenzione di essere pronti a raccogliere la sfida del Governo alle prossime elezioni amministrative insieme ai tanti che già nelle recenti elezioni hanno creduto nel nostro progetto, consapevoli che solo noi rappresentiamo a Carrara la vera alternativa ai 5 stelle.
ANDREA VANNUCCI
GIAN ENRICO SPEDIACCI
DANTE BENEDINI
GRUPPO CONSILIARE INSIEME PER CARRARA
“Espulsioni? Provvedimenti staliniani”
“I renziani facciano ammenda per la sconfitta elettorale. Faremo seria opposizione al M5s”
Carrara – Gli iscritti al Partito Democratico che hanno sostenuto la candidatura di Andrea Vannucci, ormai prossimi all’espulsione dal Pd, condannano duramente la linea del partito di Firenze e le misure prese ai loro danni, definendole “di stampo staliniano”. “Assistiamo con profondo rammarico alle profonde difficoltà del Pd renziano di Carrara – si legge nella nota – Ultima puntata di questa tragicomica in salsa giglio magico è la convocazione di un misterioso “ attivo” degli iscritti di Carrara al quale sono stati chiamati a partecipare solo i “fans” del commissario e della segreteria regionale, usciti pesantemente sconfitti nella tornata amministrativa”.
A detta dei sostenitori di Vannucci, i renziani avrebbero pagato lo scotto per aver seguito “logiche fiorentine in salsa massese”, e dovrebbero assumersi l’intera responsabilità della sconfitta del partito a Carrara anziché incolpare le liste rivali a sinistra del disastro elettorale.
“Costoro, dopo aver perso in pochi anni Arezzo, Grosseto, Livorno, Pistoia e Carrara solo per citare i disastri più clamorosi, sordi ad ogni richiamo – si legge nella nota –invece che rassegnare immediate dimissioni parlano ancora di “rigenerazioni”, dicendoci che bisogna ripartire da un commissario battuto dalla città e da una coalizione sconfessata dagli elettori. Qualcuno dovrebbe spiegare al commissario e dai suoi ispiratori che tutti coloro che hanno gestito il governo ed il sottogoverno negli ultimi vent’anni hanno sostenuto la candidatura di Zanetti”.
I vannucciani sottolineano il ruolo fondamentale dei congressi territoriali, che considerano “il più importante momento di confronto con la città, per definire il ruolo che il Pd dovrà interpretare nei prossimi anni”. Invitano poi i membri del partito a condurre “una seria analisi del disastro elettorale”, indicandolo come il primo passo da compiere per ricostruire una nuova proposta, soprattutto “adesso che l’amministrazione sta muovendo i primi, piuttosto confusi, passi.
La Democrazia “Sospesa”.
Con il proprio insediamento il Commissario Anselmi ha sottolineato la temporaneità dell’incarico che gli è stato affidato, specificando che avrebbe compiuto solo atti ordinari volti a recuperare la “normale” funzione del partito. Il problema di fondo è comprendere quale sia il concetto di “normalità” del Commissario. Oggi, infatti, si vuole far passare come “normale” il fatto che nel PD di Carrara vi è posto solo per chi la pensa come il Segretario Regionale Dario Parrini e non vi è posto, invece, per chi intende valorizzare le sensibilità del territorio. Evidentemente abbiamo una diversa concezione di normalità e ne andiamo fieri.
Difatti, a nostro avviso, Anselmi finge di ignorare la “normale” conseguenza della batosta elettorale rimediata: un laconico ma dignitoso addio alla nostra città in considerazione della sua totale soccombenza.
In realtà è evidente che per Anselmi la campagna elettorale non è ancora finita e che, alla ricostruzione del centro sinistra locale, preferisce anteporre le stesse logiche di potere che hanno logorato – e non poco – la Città. Anselmi ha portato in campagna elettorale il Capogruppo della Camera, Ministri ed Assessori regionali assicurando investimenti che ora dovranno essere mantenuti ed, inoltre, ha speso risorse economiche del Partito locale di cui dovrà garantire il risanamento. Ebbene, all’esito di tale attività è riuscito solo nell’arduo tentativo di dimezzare i consensi del PD di Carrara, gettando fango su chi ha cercato di dissuaderlo da tale suicidio di massa. E’ forse troppo chiedergli di assumersi la responsabilità di questo scempio ?
Tutti coloro che hanno richiamato l’attenzione su tale aspetto sono solo stati messi nel mirino delle epurazioni di cui è stato dichiarato l’imminente avvio. Epurazioni, peraltro, basate su concetti indefiniti quali “aver attivamente lavorato” o aver “chiaramente sostenuto” liste o candidature alternative a quella di Zanetti-Zubbani. Si tratta, a ben vedere, di un’azione antidemocratica che fa accapponare la pelle, un’azione distante dai sentimenti della Città che persegue l’unico obiettivo di eliminare, dalle prossime e fondamentali scelte congressuali, chi non è allineato con il pensiero unico renziano.
Il tutto, dietro il paravento di “un’attivo degli iscritti” scaturito con una convocazione fantasma mediante mail e sms che hanno raggiunto solo “fedelissimi obbedienti”, svolto in un locale che a malapena contiene 100 persone trascurando gli altri 1100 iscritti, ossia tutti coloro che si erano espressi in sede congressuale in favore della mozione Orlando che qui a Carrara, in maniera straordinaria, aveva ottenuto la maggioranza contro Renzi e il renzismo.
Fra gli svariati errori commessi, il Commissario Anselmi persevera in quello più grave: allontanare il PD locale dai sentimenti dell’elettorato, allontanare il PD da quattromilaseicento elettoria cui, da oggi il PD del Commissario vuole negare diritti inviolabili e “sospendere ” dalla vita politica.
Come si può definire un partito quando non prende atto di una sconfitta e invece di cambiare il vertice che ha sbagliato vuole sospendere il suo popolo che aveva ragione. Democratico o in altra maniera?
Cosa dobbiamo essere ancora costretti a subire ?
I 1100 sospesi
Il vero documento del Pd di Carrara
Esterefatti di fronte al documento dell’ attivo del PD del Commissario abbiamo provato a riscriverlo in maniera più veritiera e responsabile. In effetti con poche ma sostanziali modifiche diventa un documento accettabile e che legge la realtà dei fatti.
Ciò è possibile perché la tecnica usata dalla comunicazione e propaganda politica e insegnata a tutti dal Cavaliere, è quella di fare e dire le cose più becere senza limiti all’imbroglio e alla incoerenza, e poi, imputarle all’avversario politico accusandolo così dei propri errori e difetti impossessandosi invece dei meriti e delle posizioni degli altri.
E quindi, semplicemente cambiando punto di vista e riferendole alle persone giuste, le affermazioni e le proposte del documento diventano condivisibili e veritiere.
(Rigenerazione del Documento approvato dell’assemblea del PD di Carrara lo scorso 6 Luglio)
L’attivo degli iscritti PD di Carrara, riunito presso la Federazione di via Groppini 7 il 6 Luglio 2017, prende atto del severo risultato elettorale del 25 Giugno scorso, dal quale è emerso chiaramente il solco aperto tra l’elettorato e l’intera proposta politico-amministrativa, con un astensionismo oltre il 50% che però non giustifica il giudizio negativo da parte dei cittadini circa l’azione di governo del Centrosinistra negli ultimi anni, e la totale assenza della proposta di cambiamento, rappresentata dalla foto seguente, evidentemente reputata insufficiente.
L’attivo ringrazia inoltre il candidato del Centrosinistra indicato dall’assemblea del PD comunale e non dal commissario per la campagna elettorale forte e generosa, che avrebbe saputo interpretare la richiesta di rinnovamento della proposta politica della città di Carrara ma purtroppo non della classe dirigente del PD Regionale , emersa dal lavoro di questi mesi come un primo significativo passo verso un nuovo modo di agire politico, che dovrà essere la stella polare del PD Carrarese nei prossimi anni verso una Carrara più democratica.
Nega pienamente a Gianni Anselmi il sostegno per gestire la fase congressuale appena aperta e non approva, poiché antidemocratica e che viola i principi fondanti del PD della rappresentanza, la proposta da lui avanzata di una snella struttura politica e organizzativa che lo supporti in questo percorso, al fine di consolidare e radicare il lavoro di rinnovamento delle prassi e della classe dirigente avviato nel PD Carrarese.
Sulla proposta di Gianni Anselmi, l’attivo disapprova ed esprime disappunto per i termini offensivi da lui usati (“bonifica”) e per la volontà politica di avviare immediatamente i procedimenti previsti dallo statuto e politicamente ritenuti necessari nei confronti di iscritti PD che nella passata tornata elettorale si sono candidati, hanno attivamente lavorato e hanno chiaramente sostenuto liste e candidature alternative a quella di Andrea Zanetti, ricordando che esiste un procedimento aperto e che il Tribunale di Massa si è già espresso chiaramente nel merito annullando il Commissariamento e tutti i suoi atti e ripristinando unica candidatura del Pd quella di Andrea Vannucci. Percorso politico che invece si rende ancora più stringente per l’atteggiamento tenuto da persone del pd regionale, dai loro candidati e dalle loro compagini in tutto il percorso elettorale, quando hanno attivato una serie di dichiarazioni, atteggiamenti e propensioni apertamente tesi a favorire la sconfitta del Centrosinistra e del suo candidato scelto dall’assemblea comunale.
Noi pensiamo che la ricostruzione del PD e la rigenerazione del Centrosinistra Carrarese, passino anche attraverso un momento di chiarezza nei confronti di gruppi dirigenti regionali, che, accecati dalla volontà di continuare a mantenere il potere esercitato lungo tutto l’ultimo decennio, nel segno della continuità con una coalizione con i vecchi partiti che invece a Carrara aveva fallito , non hanno avuto neppure la capacità di distinguere tra un candidato espressione del Centrosinistra democraticamente indicato nell’assemblea comunale del 17 gennaio 2017 e una proposta fortemente connotata dal populismo dalla propaganda e dalla volontà di dividere e che ha determinato la cocente sconfitta al ballottaggio che ora si vuole imputare ad altri.
Ci impegniamo quindi fin da oggi, allontanato il Commissario, in un lavoro di ricostruzione dei rapporti tra il PD e il tessuto sociale carrarese, un lavoro che interpreti la voglia di cambiamento del modo di agire politico e un profondo rinnovamento delle classi dirigenti.
Auguriamo inoltre al neo eletto Sindaco De Pasquale buon lavoro in nome del bene comune; a lui garantiremo un’opposizione forte e decisa ma pronta a dialogare costruttivamente quando di tratterà di affrontare soluzioni in grado di far progredire la nostra comunità.
PD Carrara
I 5 errori del Partito Democratico a Carrara
1° ERRORE: anteposizione di interessi intestini al PD
Potremo anche dimenticare che la premessa di questa debacle è stata la dichiarazione di chi a Novembre che affermava che “a Carrara potremo anche permetterci il lusso di perdere” facendo capire che esisteva un interesse, intestino al PD, contro un Partito locale non in linea. Un errore strategico: perdere parti non è mai positivo. In un partito, tanto più quello democratico, deve esserci un modo per dialogare anche con chi non concorda completamente la linea di maggioranza.
2° ERRORE: prevaricazione delle scelte territoriali
Potremo poi anche giustificare il clamoroso errore di valutazione di chi, da Firenze, ha definito “congrega anarchica” l’assemblea comunale del PD di Carrara che con l’80% dei consensi aveva scelto il proprio candidato sindaco e che poi ha dato origine a quel movimento civico che ha raccolto il 15% dei consensi elettorali (più di 4600 elettori!). Nei circoli, nei territori il confronto è spesso vivace ma vi partecipano anche personalità e competenze che sono in grado di decidere autonomamente e autodeterminare le scelte più adatte al contesto locale per le consultazioni amministrative. Le sconfitte amministrative diventano sconfitte politiche: Il disinteresse per le tipicità locali, per le Scelte Amministrative crea malcontento e disagio, impoverisce le città e allontana dalla politica e dal partito.
3° ERRORE: pensare che sia sufficiente la propaganda e il marketing per vincere le elezioni
Potremo anche lasciare in secondo piano (a dir la verità solo fino a Novembre quando il Tribunale entrerà nel merito), la gestione inappropriata del simbolo e del nome del Partito : un errore pensare che il simbolo da solo avrebbe potuto recuperare quel consenso che invece le linee politiche tradivano; un simbolo che, a onor del vero, analizzando i risultati ottenuti dal PD ufficiale in queste elezioni amministrative, ha perso tutta la sua dote e riesce a muovere a Carrara non più di 1000-1100 voti (circa un 10% dei potenziali elettori del PD). Non è sufficiente il marketing e la propaganda per influenzare l’opinione e recuperare voti ( circa 12-13000 voti quelli persi al momento dalla coalizione e difficilmente recuperabili anche per le prossime elezioni politiche).
Una domanda nasce spontanea: “Ma quanto è costata questa campagna elettorale?”. Una fallimento a cui si associa anche la strumentalizzazione a cui si è prestato il sondaggio che dava Carrara Democratica al 5% e un testa a testa tra il Candidato del PD e quello dei 5 stelle. “Una forbice di errore dal 10 al 15%!”.
4° ERRORE: interferenze di lobby ed interessi locali .
Ma non possiamo giustificare, quelli che hanno operato direttamente sul territorio: Il PD locale è sceso dal 28% al 13% perdendo circa 5000 voti e la coalizione che sosteneva il suo candidato è scesa dal 65% delle scorse elezioni al 25% di quelle attuali (13000 elettori hanno scelto diversamente).
Ci riferiamo, in primis ai vertici locali del Partito, che pur consapevoli della sconfitta elettorale e politica che si profilava, non hanno avuto remore nel coinvolgere 4 ministri (Lotti, Minniti, Martina e Orlando), parlamentari (Rosato, Nannicini) e un numero indefinito di Assessori e Consiglieri Regionali non capendo che ogni volta che uno di questi personaggi si presentava il divario con la cittadinanza aumentava e i voti diminuivano invece che aumentare.
5° ERRORE: I Commissari
Ma soprattutto è ingiustificabile l’operato del Commissario, principale artefice delle scelte che hanno determinato la profonda lacerazione del Pd locale, e che evidentemente non ancora soddisfatto della minimalità raggiunta si sta muovendo per l’annientamento totale del partito.
Invece che aprire una serio esame sulle cause della debacle e sugli errori commessi, getta benzina sul fuoco annunciando, con termini inappropriati e quasi offensivi per 4600 elettori, “la bonifica” di tutto il dissenso comprendendo in maniera a dir poco singolare anche tutti i sostenitori e collaboratori delle liste civiche.
I numeri sono chiari. Qualcuno dovrà pur prendersi la responsabilità della sconfitta!
E’ evidente che questo atteggiamento non miri a nessuna ricostruzione, o rigenerazione se piace di più, e che il presupposto per poter riprendere un colloquio interno al PD di Carrara sia solo l’allontanamento del Commissario da questa città che non ha mai ascoltato, capito e saputo gestire.
Ci sono, a Carrara, ragionevolezza, competenze e capacità per saper risolvere democraticamente e localmente le divergenze attraverso il ripristino di una situazione di ORDINARIA rappresentanza.
Carrara TrePuntoZero