Con il proprio insediamento il Commissario Anselmi ha sottolineato la temporaneità dell’incarico che gli è stato affidato, specificando che avrebbe compiuto solo atti ordinari volti a recuperare la “normale” funzione del partito. Il problema di fondo è comprendere quale sia il concetto di “normalità” del Commissario. Oggi, infatti, si vuole far passare come “normale” il fatto che nel PD di Carrara vi è posto solo per chi la pensa come il Segretario Regionale Dario Parrini e non vi è posto, invece, per chi intende valorizzare le sensibilità del territorio. Evidentemente abbiamo una diversa concezione di normalità e ne andiamo fieri.
Difatti, a nostro avviso, Anselmi finge di ignorare la “normale” conseguenza della batosta elettorale rimediata: un laconico ma dignitoso addio alla nostra città in considerazione della sua totale soccombenza.
In realtà è evidente che per Anselmi la campagna elettorale non è ancora finita e che, alla ricostruzione del centro sinistra locale, preferisce anteporre le stesse logiche di potere che hanno logorato – e non poco – la Città. Anselmi ha portato in campagna elettorale il Capogruppo della Camera, Ministri ed Assessori regionali assicurando investimenti che ora dovranno essere mantenuti ed, inoltre, ha speso risorse economiche del Partito locale di cui dovrà garantire il risanamento. Ebbene, all’esito di tale attività è riuscito solo nell’arduo tentativo di dimezzare i consensi del PD di Carrara, gettando fango su chi ha cercato di dissuaderlo da tale suicidio di massa. E’ forse troppo chiedergli di assumersi la responsabilità di questo scempio ?
Tutti coloro che hanno richiamato l’attenzione su tale aspetto sono solo stati messi nel mirino delle epurazioni di cui è stato dichiarato l’imminente avvio. Epurazioni, peraltro, basate su concetti indefiniti quali “aver attivamente lavorato” o aver “chiaramente sostenuto” liste o candidature alternative a quella di Zanetti-Zubbani. Si tratta, a ben vedere, di un’azione antidemocratica che fa accapponare la pelle, un’azione distante dai sentimenti della Città che persegue l’unico obiettivo di eliminare, dalle prossime e fondamentali scelte congressuali, chi non è allineato con il pensiero unico renziano.
Il tutto, dietro il paravento di “un’attivo degli iscritti” scaturito con una convocazione fantasma mediante mail e sms che hanno raggiunto solo “fedelissimi obbedienti”, svolto in un locale che a malapena contiene 100 persone trascurando gli altri 1100 iscritti, ossia tutti coloro che si erano espressi in sede congressuale in favore della mozione Orlando che qui a Carrara, in maniera straordinaria, aveva ottenuto la maggioranza contro Renzi e il renzismo.
Fra gli svariati errori commessi, il Commissario Anselmi persevera in quello più grave: allontanare il PD locale dai sentimenti dell’elettorato, allontanare il PD da quattromilaseicento elettoria cui, da oggi il PD del Commissario vuole negare diritti inviolabili e “sospendere ” dalla vita politica.
Come si può definire un partito quando non prende atto di una sconfitta e invece di cambiare il vertice che ha sbagliato vuole sospendere il suo popolo che aveva ragione. Democratico o in altra maniera?
Cosa dobbiamo essere ancora costretti a subire ?
I 1100 sospesi