Le Primarie di Massa: un alibi per un nuovo suicidio.
Non è soltanto un problema di regole, che pur evidenziano nella loro sciatteria il vero problema. Non esiste una linea politica. Il pd sembra delegare allo strumento delle primarie il compito di assumere la responsabilità di definire la linea politica.
Per anni le scelte dell’amministrazione Volpi sono state reiteratamente contrastate da Bugliani e Nardi, descrivendo la linea interpretata dal sindaco come la più lontana dalle esigenze della città. Questo pensiero si è tradotto in comportamenti ostruzionistici,mai propositivi, che hanno concorso a frenare la marcia, peraltro già impacciata di suo, dell’amministrazione.
Questa forma di opposizione dispettosa ed infida non si è mai evoluta nella elaborazione di una proposta politica che andasse oltre la critica. Adesso che Nardi e Bugliani, con la loro compagnia di artisti vari, sotto la guida fiorentina, hanno preso in mano i destini del pd locale, la carenza di idee propositive e la mancanza di prospettive politiche che ne hanno caratterizzato l’azione, diventano palesi. Dopo aver provocato il disastro di Carrara ed aver perduto entrambi i collegi parlamentari, adesso non sanno più quali pesci prendere. La soluzione delle primarie appare più determinata dalla volontà di scaricare responsabilità che dalla capacità di proporre qualcosa.
Ma come può il PD che ha vinto il congresso, peraltro giocando da solo e portando a votare quattro gatti, per giunta senza alcun controllo, sostenere che la risposta da dare ai problemi della città possa essere la candidatura del sindaco uscente, che per cinque anni è stato massacrato da quegli stessi soggetti che adesso vorrebbero ricandidarlo?
L ‘ unica spiegazione possibile è che dando quasi per certa la sconfitta elettorale, cerchino di scaricare le loro inadeguatezze e responsabilità sulle primarie ed i candidati che avranno la temerarietà di parteciparvi.
A quel punto la responsabilità della sconfitta sarà del candidato e dei cittadini che lo avranno scelto, scaricando i veri responsabili che hanno distrutto il partito di questa provincia, in cambio del proprio posto in regione ed in parlamento. Bugliani e nardi sono stati lo strumento che il PD Renziano ha usato per radere al suolo questo territorio e che alla prova della ricostruzione dimostrano tutta la loro pochezza.
Maestri della critica e di opportunismo ed incapaci di costruire qualcosa di diverso dal soddisfacimento delle loro ambizioni personali, adesso si prostrano per convincere il loro antico nemico volpi a partecipare a queste assurde primarie per costruire un paravento dietro il quale nascondere le loro vergogne, per poi magari votare Menchini dando continuità alla consuetudine di inaffidabilita che li caratterizza. D’altronde se così non fosse come potrebbero essere degni delfini di Renzi?
Mandiamoli a casa!