Lettera aperta a tutti i simpatizzanti del Partito Democratico scritta dal candidato alla segreteria della sezione carrarese Claudio Sartorio. Ecco il testo integrale:
“Ci tenevo a spiegare lo spirito con il quale ho deciso di candidarmi alla segreteria del Partito Democratico di Carrara. A seguito della mia partecipazione ai lavori della commissione per il congresso, dopo averne viste di tutti i colori, quando si è capito che l’epilogo di questa dolorosa vicenda sarebbe stata la celebrazione di un congresso senza candidati o con un tesseramento falso, ho pensato che anche una candidatura di una persona che, come me, non ha mai avuto esperienza di politica attiva, potesse avere un significato. Una scelta “fuori linea”, non una scelta di un “politico”, ma una figura non allineata a garanzia che la politica avrebbe potuto ricominciare a lavorare nella dialettica e confronto fra posizioni che anche se diverse si rispettano e trovano poi una sintesi in un bene generale e comunque nel segno della ripresa di un percorso unitario.
Ciò soprattutto per evitare una ulteriore lacerazione come quella delle ultime elezioni amministrative del Comune di Carrara che ha lasciato strascichi di rancori e soprattutto la città di Carrara nelle mani del Movimento 5 Stelle. Un fallimento determinato dall’atto di forza del commissariamento del PD di Carrara invocato dai Renziani di Bugliani che aspirava ed ancora aspira ad una leadership locale senza invece averne l’ autorevolezza e il riconoscimento della maggioranza degli iscritti che andrebbe guadagnata con fatti concreti in seno al Consiglio regionale.
E invece no! O ci si allinea e ci si sottomette al renzismo o neppure ci si può candidare.
La novità dell’ultima ora è la decisione di commissariare la Commissione Provinciale il cui unico torto è quello di non aver voluto certificare le irregolarità del tesseramento ed aver sostenuto l’idea “eversiva” di fare un congresso con almeno due candidati! Dopo Anselmi dalla regione, Vazio dal parlamento Italiano, il nuovo commissario in arrivo è stato reclutato addirittura nel parlamento europeo. Aspettiamocene uno anche direttamente dall’ ONU e forse con l’aiuto dei caschi blu potremo anche riuscire a svolgere un congresso secondo le regole del pluralismo della rappresentanza.
Regole e norme che, una volta fatte, poi devono valere sia quando fanno comodo sia quando non lo fanno. E quale imbroglio dovranno inventarsi ora per rimediare alla non ammissibilità di Manenti? Pare infatti che la candidatura di Manenti per la segreteria provinciale non risulti regolare non avendo lo stesso rinnovato la tessera nei termini previsti dal deliberato della commissione nazionale di garanzia e dal Regolamento dei Congressi. Fatto facilmente riscontrabile da documenti oggettivi e dalla anagrafica.
Cosa potrà inventarsi un commissario mandato contro chi aveva riaperto i termini per le candidature, per riaprire i termini di presentazione solo per il suo candidato?
Claudio Sartorio