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Cronaca di un Delitto Premeditato 2: Il Commissariamento


Cronaca di un Delitto Premeditato 1:

A Novembre 2016 Luca Lotti dichiara “A Carrara possiamo permetterci il lusso di perdere”.

Il 20 Dicembre l’assemblea Comunale del PD di Carrara si riunisce e con maggioranza di 55 su 72 votanti rivendica la guida e la responsabilità della Città e delibera che il prossimo candidato Sindaco dovrà essere un uomo del PD aprendo la raccolta delle candidature per le eventuali primarie di partito.

Il 14 gennaio 2017 Andrea Vannucci, davanti a più di 500 persone nella sala della Port Authority, propone la sua candidatura al PD sulla base di linee programmatiche e politiche di discontinuità con la passata Amministrazione e di condivisione delle Responsabilità (“Mai più un uomo solo al comando”).

Il 17 gennaio l’Assemblea Comunale del PD, verificato che non esistono altre candidature (Zanetti dov’era?), sceglie con la maggioranza di 49 su 50 votanti, Andrea Vannucci quale candidato del PD per la carica di Sindaco di Carrara.

La minoranza Renziana di Carrara, colpevolmente assente durante tutte le fasi democratiche delle assemblee comunali,  inoltra ricorso al Consiglio di Garanzia, chiedendo le primarie di coalizione (sostenendo quindi indirettamente e legandosi alla vecchia e logora alleanza con PSI e PRI).

A fine Gennaio, il Consiglio di Garanzia e la Direzione Regionale ribaltando quanto rappresentato  invece a livello Provinciale, con singolare procedura on-line, vota per lo scioglimento del PD Comunale di Carrara nominando Commissario Gianni Anselmi, ex sindaco di Piombino.

La Direzione Provinciale di Massa Carrara del PD  l’ 11 febbraio manifesta le sue preoccupazioni per un commissariamento che lede l’autonomia territoriale e la libertà di scelta dei cittadini.

Cronaca di un Delitto Premeditato 2: Il Commissario

Nella prima uscita pubblica sulla stampa il Commissario Anselmi dichiara che “inizierà un percorso di ascolto della città che avrà tempi lunghi” escludendo fin dal primo momento il Ricorso alle Primarie di Coalizione. Ma come! proprio per questo c’è stato il commissariamento! E ora le primarie non si fanno?

Questa è un cruciale nodo politico. L’assenza di una risposta da parte del Commissario ha creato lacerazione e comporta l’eventuale responsabilità della separazione.

Sui giornali a raffica sono succeduti nomi di candidati sindaco del PD e generici richiami a contenuti, programmi e fantasiose primarie delle idee e nessuna proposta concreta per Carrara. 

Il commercialista Giorgi e l’Avvocato Genovesi proposti a loro insaputa, Pecchia che con un ultimo sussulto di orgoglio personale  ha rinunciato di diventare la bandiera del Renzismo in città; nell’aria anche i nomi della Venuti e della Carcelli sostenuti dalla coalizione e nemmeno presi in considerazione da Anselmi, fino ad arrivare al gran rifiuto di Paolo  Ciotti che resosi conto di non avere l’appoggio della maggioranza del partito democratico ha con correttezza declinato.

Nel frattempo assieme a Fiorella Fambrini, attuale vicesindaco, le dichiarazioni di Anselmi hanno allontanato dal Pd tutti gli over 60. (+ di 21000 cittadini).

Il Partito Socialista si è avviato verso il tramonto definitivo spezzandosi in tre.

Con l’accantonamento del nome di Cirillo Orlandi si è scontentato tutto il Pri e la “coesa” coalizione  ha perso anche Articolo Primo che ha scelto la lista civica Rinascita di Spediacci.

Poi si è voluto illudere Fabio Felici che però si è visto sorpassare  da Jessica Sanna ( e chi è costei?) e alla fine è rimasto solo colui che rinnegando la propria storia personale  ha ceduto alle “lusinghe” del Renzismo.

Andrea Zanetti: Aria Fresca? Tutt’altro!  Professione “Politico”. Prima in  giunta con Segnanini,  poi con Conti e poi vicesindaco di Zubbani.

E’ successo quello che abbiamo sempre anticipato e contro cui ci siamo battuti. Il 25 marzo un Commissario di Piombino, su indicazione del Partito Democratico Fiorentino di Lotti e Parrini Dario, ha scelto d’ufficio assieme a una lobby Massese il nome del candidato Sindaco di Carrara.

Facciamo i conti : Zanetti è il candidato del 20% del PD di Carrara che nel frattempo ha perso Fiorella Fambrini ed ha recuperato un paio di consiglieri comunali.

La coalizione, che avrebbe dovuto essere il valore assoluto da conservare  e che ha rappresentato il pretesto per il Commissariamento ha perso i 2/3 del partito Socialista, Articolo Primo e deluso il Partito Repubblicano che non è stato minimamente interpellato sul nome del candidato.

Sel Sinistra Italiana è in coalizione ma con Andrea Vannucci e la lista Carrara Futura ha decisamente preso le distanze contestando nome e metodo e, udite udite,  è indecisa se stare in coalizione col Pd di Anselmi o con la Destra (quasi fosse la stessa cosa!).

La coalizione infatti non ha ancora firmato nessun documento di condivisione di una linea politica e di un programma, se non un incondizionato sostegno ad un nome paravento scelto da Firenze, da Piombino e da Massa.

Allarmi CITTADINI DI CARRARA! Apriamo gli Occhi!  Abbiamo il diritto di essere Liberi …. e Democratici.

Quello che oggi viene proposto come un risultato è solo un inciucio  fondato sulla continuità con l’amministrazione uscente, sulla comparsa di nuovi padroni, sull’ improvvisazione e sulla necessità di sembrare preparati ed efficienti, con molte incoerenze e forzature e che quanto prima svelerà la sua debolezza strutturale ed il suo precario equilibrio politico perché fondato solo su interessi particolari e non generali.

Proprio quello che NON CI VUOLE per affrontare gli enormi problemi di Carrara. Il disegno criminale annunciato a Novembre 2016 va ancora avanti!

Ma noi, NON lo consentiremo!

 

Il PD di CARRARA per Andrea Vannucci

 

Ma è questo il PD?

Andrea Vannucci

 

Mi si domanda se sto nel PD. Dove può stare chi è stato candidato dalla stragrande maggioranza del PD alla carica di sindaco?

La vera domanda è : ma è questo il PD? Un partito che calpesta le decisioni dei propri organi e cerca di imporre un candidato scelto da Firenze perché sia ubbidiente? Che si stupisce di ciò che fa Grillo a Genova e fa la stessa cosa a Carrara? è il partito dei “fidatevi”? è questo il nostro PD?

Quello di un commissario venuto da Firenze a dirci che la maggioranza uscente è il vero valore da salvaguardare e dopo un mese e mezzo non solo è a pezzi la coalizione, ma si frantuma ogni singolo partito? Il candidato lo sceglie lui? Ci fidiamo?

Io sto nel PD perché il PD non è “fidatevi” né “stai sereno”.

Il PD è la casa di chi pensa a chi ha bisogno, di chi delle riforme ha bisogno vitale. Il PD è il partito dei territori e delle donne e degli uomini liberi, di ogni genere, religione, razza e di età. Il PD è di tutti quelli che ci credono, non dei servi e degli opportunisti. Il PD siamo noi e ciò andremo ad affermare al Congresso con tutta la nostra voce.

Farebbe piacere a molti toglierci di mezzo, MA NOI CI SAREMO!

Andrea Vannucci

“O passarot! Ma dot’ t’va? “

Nell’incontro con l’unico e vero PD di CARRARA ci hai detto: “voi avete un programma, una coalizione e un candidato!”

E’ passato più di un mese. E hai voluto fare da solo.

La tua coalizione? Si è volatilizzata!

I tuoi candidati ? Non ti vogliono, non si vogliono fra di loro, non li vuoi nemmeno te!

Il programma …. BOH! è una lampadina!

Ci fa male vedere ogni giorno il nostro partito trattato senza rispetto: dai candidati che gli voltano le spalle, dai pseudo alleati della coalizione che fanno solo i loro interessi, dalla stampa, dai cittadini che non capiscono più che cosa sta succedendo.

Ma come? Il partito di maggioranza a Carrara, 8134 cittadini alle ultime elezioni, umiliati dall’irresponsabilità e prepotenza del PD Fiorentino o meglio “Fiorenziano”.

Hai detto “Io voglio bene al PD”. Vogliamo crederti, ma allora DIMOSTRALO!

“L’ articolo 1 capoverso 3 dello Statuto recita: Il Partito Democratico affida alla partecipazione di tutte le sue elettrici e di tutti i suoi elettori le decisioni fondamentali che riguardano l’indirizzo politico, l’elezione delle più importanti cariche interne, la scelta delle candidature per le principali cariche istituzionali.”

Che partito democratico è quello in cui il 20% mette in minoranza l’80%. Che partito democratico è quello che svilisce e umilia con il Commissariamento  la partecipazione di tutte le elettrici ed elettori agli organi di rappresentanza, che quando commette un  errore, non sa più tornare indietro e si mostra quasi insofferente e taccia di provocatori quelli che chiedono Più Democrazia.

Fai scelte vincenti per il PD di CARRARA.

Ascolta Carrara … se la vuoi sentire!

Se sei venuto per unire … UNISCITI al PD di CARRARA!

altrimenti  “Ma dot’ t’và?”

e la responsabilità sarà solo Tua.

 

Il PD di CARRARA

 

Così vai a sbattere!


 

Premesso che nessuno mette in dubbio lo spessore politico del commissario Anselmi….e non è certo a lui che vanno imputate le responsabilità del commissariamento del PD carrarino. Facciamo un po’ di riassunto.

1. È venuto per fare le primarie e le primarie non si fanno (come considerare la storia delle primarie delle idee la lasci a voi)

2. E venuto per tenere insieme una coalizione che nella sua configurazione non aveva più nulla da dire e da dare e la coalizione si è sfatta: socialisti divisi in tre tronconi (uno solo con Anselmo) articolo 1 con Spediacci. Sinistra italiana e Sel fuori….

3. Organizza una campagna di ascolto della città con ben TRE eventi!!! ma quello che emerge all’esterno e di cui si parla sono SOLO i risultati di un casting stile grande fratello..

Deludente nei risultati e nei modi ……   Gianni accetta un consiglio: lascia fare a noi democratici carrarini…  così vai a sbattere e sarebbe un peccato per uno con la tua storia….

Argante Mussi

Non lo consentiremo!

Appare ormai evidente che il PD di Carrara sia stato commissariato per modificarne la linea politica.

Il PD regionale ritiene indispensabile confermare la maggioranza che ha governato Carrara in questi ultimi anni a qualsiasi costo. L’ idea sostenuta dal PD locale, che fosse esigenza prioritaria modificare la linea politica ed amministrativa seguita nel secondo mandato Zubbani, è stata sacrificata sull’altare della continuità. La coalizione uscente ha visto una dialettica politica tra il PD ed il resto della maggioranza che, talvolta in modo chiaro, ma quasi sempre sottotraccia, ha appalesato profonde differenze. Si è creato un aggregato numerico composta dai Socialisti, dalla lista civica del sindaco, dai Repubblicani, spesso da Sel e di volta in volta da un consigliere di Rifondazione oltre a qualche frangia non allineata del PD e, quando non se ne è potuto fare a meno, dal soccorso di Forza Italia.  Questo aggregato ha sempre offerto un sostegno all’azione amministrativa, impedendo di fatto che il PD, da sempre condizionato anche dalle proprie piccole ma rumorose divisioni interne, potesse impostare la propria azione politica.

Il tentativo del nostro partito, più volte dichiarato, di scrivere l’agenda politica, è stato sempre frustrato dalla presenza di una maggioranza, autosufficiente rispetto a quella costituita dai consiglieri del PD.

Se ciò non si è riscontrato nella azione amministrativa ordinaria, per effetto della nostra presenza nell’ambito della mediazione politica, l’azione strategica è stata completamente frustrata. Si ricorda solo a titolo di esempio, le pressoché nulla capacità di incidenza del nostro partito rispetto alle politiche di bilancio, alla realizzazione di un progetto organico dell’offerta culturale( fondazione della cultura, che nonostante l’impegno dei nostri rappresentanti non ha mai avuto esito), alla riorganizzazione dell’intero comparto delle spese sociali ed infine all’impostazione di un più efficiente sistema di funzionamento della macchina comunale. Il grande tema della riorganizzazione delle aziende partecipate, della loro ristrutturazione e della complementarizzazione con il sistema comunale è sempre rimasto iscritto sull’agenda del giorno dopo. In breve, mentre l’azione del primo mandato Zubbani ha ben governato il quotidiano e realizzato le linee strategiche impostate nell’amministrazione precedente, il secondo mandato ha incontrato crescenti difficoltà nella gestione ordinaria, ma soprattutto ha scontato una debolezza di strategia che gradualmente ha paralizzato l’azione amministrativa. L’attenzione alla miriade di piccole cose del quotidiano, è stata la virtù che ha consentito di ricostruire un tessuto di relazione positive con la città nel corso del primo mandato, ma il secondo ha dimostrato che vivendo solo di quotidianità, l’azione amministrativa soffoca. La mancanza di un respiro politico alto ha asfissiato anche la quotidianità. Quanto ci sia stato di debole nella nostra capacità di proposta politica e quanto di invalidante nella gestione della amministrazione a maggioranze variabili, non è dato sapere, ma certamente la linea politica della coalizione ha mostrato tutti i suoi limiti, specie durante la gestione degli eventi eccezionali. Da qui è partita la considerazione, che fosse necessaria una svolta che ponesse la definizione di una nuova strategia al centro della azione politica.

Una nuova politica del marmo, una aggiornata idea di governo dell’economia del mare ed una strategia di rilancio del centro città che faccia perno sulla sua vocazione culturale, per determinare un nuovo modello si sviluppo dell’intera città. Il tutto confortato da un più organico sistema dei servizi ai cittadini. Ciò non è stato realizzato nella seconda parte della legislatura e per poterlo fare il PD ha proposto una nuova agenda politica sulla base della quale costruire la nuova alleanza da proporre alle prossime elezioni. Questa linea è stata condivisa dalla stragrande maggioranza del PD di Carrara, da SEL Sinistra Italiana e da alcune liste civiche, ma non da PSI e PRI, che, non tanto per una diversa visione strategica, ma soprattutto sul giudizio dell’amministrazione uscente, non hanno inteso raggiungere un accordo. E’ per questo che non sono state calendarizzate le primarie, in quanto non sarebbe stato possibile affidare a questo strumento il compito di redimere una controversia politica tanto importante. Le primarie si fanno per eleggere la persona più adatta ad interpretare una linea politica condivisa, magari con visioni amministrative diverse, ma non per scegliere tra alternative politiche; tra queste ultime deve scegliere il corpo elettorale.

Le primarie servono a dirimere controversie di natura programmatica e a scegliere la persona più gradita agli elettori, non possono essere usate per scegliere tra linee politiche divergenti, altrimenti chi perde non riconoscendosi nel progetto vincente, non lo può sostenere e chi vince le primarie perde le elezioni. Il PD Regionale ha ribaltato questa decisione. E’ venuto ad imporre una alleanza con PSI e PRI a tutti i costi, per giunta accantonando l’idea delle primarie nonostante, perdurando l’attuale coalizione, non se ne capisca il motivo. Ciò significa abbandonare l’idea di una nuova visione strategica, fare una campagna elettorale che rivendichi la bontà dell’azione dell’amministrazione uscente, magari riconoscendo qualche mancanza ed invocando la presenza di una buona dose di sfortuna. La ricostituzione del rapporto con i cittadini verrà affidata alla scelta di un candidato che si possa presentare come nuovo ed in quanto tale, capace di nascondere tutti gli errori del passato, ma soprattutto orientato a presentare tutta una serie di azioni mirabolanti capaci di stimolare di nuovo la fiducia tra i nostri concittadini, rimanendo però vincolato ad agire nell’ambito della logica della maggioranza attuale. Si rifiuta un’azione politica coraggiosa e strategica, per sposare l’idea dell’uomo della provvidenza, che in realtà nasconde solo la volontà di perpetuare la vecchia logica della gestione del potere fine a se stesso,  cercando di evitare gli attacchi indicando falsi bersagli. Un’idea semplice che promette cose belle a chi ci vuol credere e contemporaneamente offre la certezza della conservazione a chi solo di questa si preoccupa. Promesse di riforme annunciate dal candidato di turno, che possano raccogliere il consenso sia di chi in buona fede si accontenta della novità proposta, sia di coloro i quali ben sanno che le promesse saranno disattese, avendo così garantita la conservazione dello status quo a chi, stando bene, ha paura delle riforme vere fatte da chi le saprebbe fare davvero.

Questa declinazione nostrana del personalismo, che tenta di coniugare facce nuove ma politiche vecchie, per raccogliere il consenso di chi non ne può più dei soliti politici ed anche di chi invece vuole soltanto che tutto rimanga come è, si scontra con due limiti oggettivi: da un lato l’indigeribilità politica della proposta, che mina alla radice la vocazione riformista del PD e ne annichilisce la funzione; dall’altro l’impraticabilità elettorale. Ormai il consenso di chi reclama novità senza aggettivazioni si deposita sui 5 stelle e non più sugli uomini nuovi o presunti tale del PD. Seguire la strada indicata dal PD regionale significa perdere le elezioni, per giunta su posizioni politiche che nemmeno ci appartengono. Non solo ci si snatura ma si perdono anche le elezioni, compromettendo inoltre ogni possibilità futura.

Non lo consentiremo!

La linea del PD di Carrara offre la possibilità di fare una battaglia ideale propria della nostra ragione di essere, ci consente di fare ciò in cui crediamo e di provare a persuadere anche chi non può essere sordo rispetto alla possibilità di realizzare un nuovo Rinascimento della nostra città.

Dobbiamo convincere a crederci sia chi ha bisogno di sperare in un futuro migliore, sia chi avendo un presente soddisfacente, consideri che soltanto creando condizioni di recupero per chi sta male, potrà garantire anche il proprio benessere. (Sviluppo e Solidarietà).

Costruire il futuro per far crescere chi ha più bisogno, per far star meglio anche chi sta già bene.

L’alternativa alle riforme inevitabilmente non potrà che essere lo scontro sociale che penalizza tutti.

Tutta questa vicenda si colloca all’intero di una lacerante stagione congressuale del PD. La sensazione che chi vorrebbe governarci da Firenze, abbia più interesse a controllare il partito, piuttosto che a provare a vincere le elezioni, ci accompagna da tempo. La ricerca spasmodica di un candidato dietro cui nascondere le vecchie alleanze, l’ assoluta mancanza di conoscenza dei problemi della città, l’indifferenza rispetto alle scelte della classe politica locale, la disinvoltura con la quale di accredita ogni tipo di interlocutore, ci fanno pensare ogni giorno di più che a Firenze preferiscano candidare un loro portavoce con la certezza di perdere pur di controllare il partito, piuttosto che accettare un candidato libero e rispondente soltanto ai propri cittadini. Meglio un Grillino da abbandonare al proprio destino piuttosto che un membro del PD non ubbidiente. Ciò che è successo a Roma docet.

Se questa linea può piacere a qualcuno di Firenze, non sarà la nostra e dovremo adoperarci perché chi ci osteggia possa comprendere che chi prospetta loro un candidato più comodo, in realtà sta loro propinando un sindaco grillino, per giunta da lasciare isolato per dimostrare quanti sia inadeguato. Il conto sarà pagato dai nostri concittadini e come sempre accade avverrà a cominciare dai più deboli.

Noi non lo consentiremo!

Andrea Vannucci

E se invece si trattasse di un SUICIDIO?

Quale sarà il processo che porterà all’individuazione del candidato a sindaco del PD a Carrara?

Quello democratico del passaggio attraverso gli organi di rappresentanza degli elettori del PD e cioè l’ASSEMBLEA Comunale è stato calpestato dal Commissariamento.

Le Primarie sono state messe da parte senza spiegazioni.

Non rimane che la solita sconfortante ricetta. Nelle stanze delle lobby locali si individuerà il prestanome di turno,  possibilmente privo di esperienza e struttura personale così da essere più gestibile e controllabile, meglio se giovane e bello così da presentarsi come un falso nuovo.

Di fronte a una città che ci chiede di cambiare le politiche e le azioni amministrative si propone di rimettere insieme la vecchia alleanza per continuare sulla stessa via.

Su tre punti principali vogliamo essere più precisi anche per esplicitare alcuni punti di discontinuità con la passata amministrazione:

1.       politiche del marmo: vogliamo riafferma la validità della legge regionale bloccata dal governo. L’idea che le cave siano date a chi crea lavoro sul territorio

2.       portualità: vogliamo abbandonare l’idea del nuovo piano regolatore e decidere cosa fare del porto che c’è?

3.       rilancio del Centro della Città: vogliamo abbandonare le politiche promozionale spot e creare un nuovo sistema di rivitalizzazione del centro basato sulla valorizzazione culturale?

Questi soli tre elementi combinati tra loro possono dare una nuova speranza di sviluppo del territorio.

Un sistema di valorizzazione delle risorse di monti del mare e del centro storico che metta in relazione la necessaria politica di sostegno alle imprese  collegata agli investimenti sul territorio e al rilancio delle attività culturali e turistiche può trovare una forma di alimentazione integrata.

Su altri temi abbiamo attivato gruppi di lavoro che stanno mettendo a punto tanti altri interventi sul sociale, sui giovani, sul lavoro con lo studio approfondito e l’analisi dei bilanci e dei regolamenti per recuperare le risorse necessarie.

Una per tutte. Il sostegno economico a tutte le associazioni sportive di volontariato e promozione sociale per accedere ai finanziamenti pubblici ed europei.

Stoppare senza senso questo nuovo metodo di lavoro per tornare a proclami  generici che poi lasciano il tempo che trovano, imporre ai Carraresi e agli elettori del PD di Carrara  la perdita della propria identità e possibilità di autodeterminazione sarebbe un suicidio.

Un suicidio politico per chi è venuto per guidare questo processo ma soprattutto, e  questo è quello che a noi preoccupa,  un suicidio per Carrara e per la sua voglia di riscatto e costruzione di un futuro migliore.

CarraraTrePuntoZero

Cronaca di un Delitto Premeditato 1

A Novembre 2016 Luca Lotti dichiara “A Carrara possiamo permetterci il lusso di perdere”

Il 20 Dicembre l’assemblea Comunale del PD di Carrara si riunisce e con maggioranza di 55 su 72 votanti rivendica la guida e la responsabilità della Città e delibera che il prossimo candidato Sindaco dovrà essere un uomo del PD aprendo la raccolta delle candidature per le eventuali primarie di partito.

Il 14 gennaio 2017 Andrea Vannucci, davanti a più di 500 persone nella sala della Port Authority, propone la sua candidatura al PD sulla base di linee programmatiche e politiche di discontinuità con la passata Amministrazione e di condivisione delle Responsabilità (“mai più un uomo solo al comando”).

Il 17 gennaio l’Assemblea Comunale del PD, verificato che non esistono altre candidature, sceglie con la maggioranza di 49 su 50 votanti, Andrea Vannucci quale candidato del PD per la carica di Sindaco di Carrara.

La minoranza Renziana di Carrara, colpevolmente assente durante tutte le fasi democratiche delle assemblee comunali,  inoltra ricorso al Consiglio di Garanzia, chiedendo le primarie di coalizione (sostenendo quindi indirettamente e legandosi indissolubilmente alla vecchia e logora allenza con PSI e PRI).

A fine Gennaio, il Consiglio di Garanzia e la Direzione Regionale ribaltando quanto rappresentato  invece a livello Provinciale, con singolare procedura on-line, vota per lo scioglimento del PD Comunale di Carrara nominando Commissario Gianni Anselmi, ex sindaco di Piombino.

La Direzione Provinciale di Massa Carrara del PD  l’ 11 febbraio manifesta le sue preoccupazioni per un commissariamento che lede l’autonomia territoriale e la libertà di scelta dei cittadini.

Nella prima uscita pubblica sulla stampa il Commissario Anselmi dichiara che “inizierà un percorso di ascolto della città che avrà tempi lunghi” escludendo fin dal primo momento il Ricorso alle Primarie di Coalizione. Ma come! proprio per questo c’è stato il commissariamento! E ora le primarie non si fanno? Questa non nè una provocazione ma un cruciale nodo politico. Non rispondere o non saper rispondere crea lacerazione e comporta l’eventuale responsabilità della eventuale sconfitta.

Da allora (ormai è un mese) nessun passo in avanti e nessuna risposta. Il Commissario Anselmi, nei ritagli di tempo,  continua a promettere una campagna di ascolto che poi non fa, e propone solo un allungamento mortificante, per i cittadini e per Carrara, dei tempi delle decisioni.

Sui giornali a raffica sono succeduti nomi di candidati sindaco del PD, anche a loro insaputa, e generici richiami a contenuti programmi e fantasiose primarie delle idee ma fatti concreti e risposte  alle aspettative ancora nulla. 

Il Delitto delle Elezioni Amministrative non si è ancora compiuto ma molti sono già i danni causati e chi dovrebbe fare chiarezza crea solo scompiglio e indecisione: e se in questo giallo i colpevoli fossero invece proprio coloro che da lontano dicono voler far rispettare la legge?

Un caso veramente difficile per il Commissario!

 

CarraraTrePuntoZero

D’ Alema a Carrara

Vannucci presenta la sua candidatura : Bagno di Folla

Spediacci presenta Rinascita : Bagno di Folla

D’Alema a Carrara : Bagno di Folla

Chi è stato mandato per ascoltare Carrara, riferisca al PD Fiorentino che hanno commesso un errore di valutazione!

 

 

Discontinuità!

Il PD di Carrara ha scelto la linea della discontinuità rispetto all’amministrazione uscente per proporre un’idea di governo della città. Le interpretazioni sono state  spesso strumentalizzate e rese congeniali al ragionamento di ognuno. E quindi cosa vuol dire discontinuità? Nell’idea del nostro partito voleva significare fare un patto di onestà con i nostri concittadini. Dire chiaramente che siamo consapevoli che questa seconda esperienza amministrativa ha deluso, che non siamo stati in grado di dare, a quella marea di elettori che ci ha votato, le risposte che aspettavano. Abbiamo commesso degli errori e quando si sbaglia, se si vuol proporre una soluzione credibile per il futuro, bisogna avere il coraggio di saper chiedere scusa.

Parliamo al plurale  perché sarebbe assurdo che non ci sentissimo corresponsabili di questa situazione e proprio per questo abbiamo ritenuto di doverlo dire per primi. Discontinuità non vuol dire cambiare delle persone per lasciare inalterati i metodi e le politiche. Discontinuità vuol dire avere il coraggio di ammettere i propri errori e proporre con sincerità una programma di governo credibile per Carrara. La linea che noi riteniamo di doverci intestare è complessa e difficile. E molto più facile dire “spacchiamo tutto e poi si vedrà”. E più semplice nasconderci dietro qualche faccia nuova per continuare a fare ciò che si è fatto.

Proporre di cambiare ciò che non va valorizzando ciò che di positivo è stato fatto comporta un grande lavoro di approfondimento studio partecipazione coinvolgimento. Tutto questo non può essere fatto se non partendo dal presupposto che ci si mostri con umiltà con le facce che abbiamo con le competenze che sapremo esprimere e con la capacità di persuadere tutto quel mondo che sceglie la protesta perché  è rimasto troppo deluso dalla proposta. Questa linea non è stata condivisa dagli antichi alleati ed è stata calpestata dai nostri amici Renziani di Firenze che ci sono venuti a dire che è più importante stare insieme a chi non la pensa come noi anziché  sostenere la nostra posizione così come sopra espressa.

Sono certo di essere dalla parte giusta anche perché non mi pare si stiano vedendo grandi proposte se non quella di sostituire l’idea delle primarie con fantasiose “primarie delle idee”.

Per me l’idea che dovrà prevalere sarà quella di fare le alleanze con chi la pensa come noi. Continuerò ad affermare questa linea perché ritengo che il compito del Partito democratico debba essere quello di persuadere e convincere AVENDO LE IDEE CHIARE  e non di mettere insieme chi ci sta pur di tirare a campare.

Con umiltà, con modestia e con sincerità dobbiamo andare a cercare il modo di riannodare il tessuto sociale di questa città ammettendo gli errori e proponendo soluzioni.

Commissario Lei è qui con un Peccato Originale!

Commissario Lei è qui con un Peccato Originale!

Il PD di Carrara ha diritto di sapere perché NON FA LE PRIMARIE se è stato mandato perché non si facevano?

“Appare evidente che il vero motivo del Commissariamento consiste nella volontà del PD Regionale di individuare discrezionalmente, secondo logiche fiorentine, il Sindaco di Carrara contro la scelta del PD di Carrara e quindi per motivazioni politiche e non statutarie. Pare altresì chiaro, per espressa indicazione del commissario, l’idea di proporre una soluzione amministrativa che vada in continuità con l Amministrazione Zubbani evidentemente considerata di gradimento per i nostri concittadini.”

Ciò è e sarà motivo di lacerazione! con la stragrande maggioranza del PD di Carrara e dei Cittadini.

Commissario fa male leggere ogni giorno sulla stampa, come in questo articolo, che il PD di Carrara è nel caos e che Lei lavora per tenere insieme i “cocci”.

Fa male vedere che ogni giorno vengono proposti nomi di candidati sindaci per il PD che invece con il PD non centrano nulla.

Fa male vedere il PD di Carrara strumentalizzato da chi vuol riproporre la stessa ricetta della Passata Amministrazione.

Tutti sappiamo che una linea politica ed un programma VINCENTE erano già stati proposti.

O forse tutto diventa spiegabile con quanto Luca Lotti dichiarò durante i giorni della Leopolda del novembre 2016:

“L’unico lusso che il Pd si può concedere alle prossime amministrative, in Toscana, è perdere il Comune di Carrara”

(http://ricerca.gelocal.it/iltirreno/archivio/iltirreno/2016/11/06/grosseto-document-03.html)

Il PD di Carrara a perdere non ci stà!

CarraraTrePuntoZero