Ma se il Commissario non fa le primarie, verrà commissariato … e ne mandano un altro?
Orfini ribadisce poi il suo no all’idea di rimettere in piedi una coalizione sul modello Ulivo o Unione. “Abbiamo fatto il Pd proprio per evitare tutto questo caos. Andare con le coalizioni vorrebbe dire essere magari non accozzaglia, ma accrocco. Invece da soli possiamo giocarci la partita del 40%”.
CARRARA. La sua candidatura a sindaco del partito democratico alle prossime amministrative è durata meno di tre settimane. Dall’uscita ufficiale, all’Autorità portuale di fronte a una platea affollata, al via libera dell’assemblea del Pd locale. Fino alla doccia fredda del commissariamento, annunciato dai vertici regionali del partito democratico che, di fatto, invalidando lo scatto in avanti di via Groppini, hanno azzerato tutto. Anche la candidatura a sindaco di Andrea Vannucci. Che, il giorno dopo quella che suona come una sua sonora bocciatura, sua e della linea del partito carrarese, è pronto a dire la sua su quello che accadrà nel partito, nella coalizionee nel suo futuro.
Cominciamo proprio da qui. Andrea Vannucci cosa succede adesso?
«Succede che il candidato sindaco del centro sinistra di Carrara lo sceglierà l’ex sindaco di Piombino come ambasciatore di un signore fiorentino, il segretario regionale del Pd. Se questo va bene ai carrarini va ben anche a me».
Ma le Vannucci correrà da solo a sindaco?
«No, non ho mai fatto della mia candidatura una questione personale. La mia candidatura rappresentava una linea politica molto chiara, quella di un Pd che rivendica la guida della città per svoltare rispetto all’amministrazione Zubbani. Se la linea sarà quella della continuità, come faccio a rappresentarla? Non si capirebbe perché mi sono dimesso due anni fa, adesso sarà Firenze a scegliere chi può rappresentare la linea della continuità».
Non la vedremo a capo di una lista civica?
«No, nessuna lista civica. Io farò la mia battaglia nel Pd, perché questo Pd non va bene. Non può passare l’idea che, se non si è renziani obbedienti ai ras regionali o non si ha diritto di cittadinanza nel partito che abbiamo costruito».
«Io ho sempre creduto nel Pd, nel mio Pd, perché è nato per mettere insieme tutte le diversità riformiste e proporre una sintesi di governo diversa dalle coalizioni condizionate dagli interessi dei piccoli gruppi».
La potremmo definire quindi più vicino a Pierluigi Bersani che a Matteo Renzi?
«Non sono mia stato renziano e non sarò mai “nessuniano”. Il Pd non ha bisogno di un capo ma di chi sappia mettere insieme quel mondo che crede nel riformismo a servizio del paese, non di se stesso e della propria corte».
Si è sentito e si sente tradito da qualcuno?
«No, credo che non mi abbia tradito nessuno. Sono stati traditi tutti coloro che sono stati eletti democraticamente e liberamente dagli elettori del Pd; sono stati schiacciati dal tallone di un commissariamento deciso con due righe dal segretario regionale del partito e validato da una votazione online, senza nemmeno la dignità di riunire la direzione regionale per spiegarne i motivi e aprire una discussione».
Le vicende interne al Pd consegneranno la città ai Cinque Stelle?
«Io penso una cosa: come facciamo a sostenere che Beppe Grillo sbaglia a fare le scelte di vertice, senza aprire discussioni, quando chi ci rappresenta, come Pd, fa altrettanto? Come facciamo a spiegare che si deve recuperare rispetto alla batosta referendaria, ripristinando i rapporti con i territori, quando li si calpesta e si annichiliscono le autonomie locali con atti di imperio regionali? Si preferisce perdere le elezioni piuttosto che avere un sindaco libero e indipendente? Si è scelto di avere una marionetta che risponda a Firenze e ai tirapiedi di Renzi, o, in alternativa, ci si arrende ai populismi senza provare a ricostruire il rapporto con la città. Eppure a Carrara anche i bambini sanno che questa amministrazione ha deluso. Solo da lontano possono pensare di continuare così. Solo se vive in un altro pianeta si può pensare di recuperare il rapporto con i nostri cittadini facendo una bella coalizione, come se niente fosse successo e non avendo la dignità di chiedere scusa per le cose che abbiamo sbagliato. Senza ritornare fra la gente e meritarci la fiducia non soltanto di chi ci crede per fede, ma di tutti coloro che hanno deciso di votare Cinque Stelle perché non ne possono più di noi». «Il banco di prova dev’essere scendere fra i cittadini con umiltà e modestia e chiedere il loro aiuto per provare insieme a ridare coraggio, fiducia e speranza a questa città che non può essere comandata sìda Firenze. Una Carrara che non può vedere calpestare la democrazia dai commissari e non continuare la linea della amministrazione uscente come niente fosse».
Vannucci, chi sarà il prossimo sindaco di Carrara?
«Il prossimo candidato sindaco del centro sinistra? Credo che non avranno il coraggio di passare dalle primarie e sceglieranno a tavolino un notaio, che metta insieme le esigenze di chi non vuole mollare le poltrone, o una bella faccia pulita dietro alla quale
nascondere tante facce rugose».
Lei crede che Zubbani abbia remato contro la sua candidatura?
«Con Angelo Zubbani non ho niente di personale, se non di positivo. Abbiamo due opinioni diverse, questo sì: lui ha scelto il renzismo, io scelgo la libertà».
“Mi sento ancora il candidato del Pd. Perché ritengo che l’assemblea comunale sia stata annullata in modo improprio”: Andrea Vannucci commenta così la decisione del garante regionale di accogliere il ricorso contro la sua candidatura a sindaco di Carrara e, senza rinunciare alla polemica commenta. “E’ strano che arrivino da Firenze a scegliere l’aspirante primo cittadino di Carrara”. Vannucci ha smentito l’ipotesi di una sua corsa in solitaria, magari con una lista civica creata ad hoc, e ha promesso fedeltà al Pd.
“Cronaca di un parere annunciato”. Cosi potrei sintetizzare il parere espresso in queste ore dalla Commissione Regionale di Garanzia, peraltro a maggioranza, in merito a questa vicenda relativa alla prossime elezioni amministrative. Risulta evidente a tutti che la forte accelerazione assunta a neanche 24 ore dalla audizione delle parti manifesta in maniera netta un orientamento già definito in partenza. Peraltro nel parere espresso si fa riferimento alla vera motivazione dell’accoglimento del ricorso, motivazione che afferisce poco o nulla a vicende regolamentari, sulle quali è evidente che non esistono lesioni statutarie e molto a vicende politiche affermando che le assemblee non sarebbero valide in quanto la decisione del PD locale di costruire una nuova coalizione , cosa peraltro manifestata pubblicamente in questi mesi sia nelle riunioni sia sulla stampa, sarebbe in contrasto con la volontà di altre forze politiche di mantenere una coalizione che abbiamo ritenuto non essere più possibile mantenere per evidenti differenze politico- programmatiche. Per tali motivi trovo tale impostazione largamente deficitaria sul piano tecnico e molto definita altresì sul piano politico, il che credo non risolverà definitivamente il regime di contenzioso lasciando spazio ad eventuali ricorsi in altre sedi peraltro dal sottoscritto non auspicati. Detto ciò prendo atto di tali decisioni e provvederò nei prossimi giorni a riconvocare l’ Assemblea Comunale per gli opportuni adempimenti statutari.
Raffaele Parrini
segretario PD di Carrara
Ho seguito con attenzione anche se un poco da lontano le vicende politiche che vedono contrapposti il Partito Democratico di Carrara con gli organismi regionali
Da (primo e… ultimo segretario) della Margherita ho combattuto per la formazione a Carrara della lista unica dell’ulivo e poi del gruppo consigliare “ Ulivo per il partito democratico”
Sono stato orgoglioso fondatore del PD nel convincimento che fosse finito il tempo delle coalizioni con dentro tutto e il contrario di tutto e fosse invece necessario un partito plurale e federale, strutturato nella modernità, contendibile, quindi senza padroni (all’epoca cera solo Berlusconi ora si è aggiunto grillo/casa leggio)capace di fare sintesi nel campo del centro sinistra liberandolo dai veti di partitini (brucia ancora la questione Bertinotti Prodi)
Sono stato segretario del PD di carrara e ho vissuto con grandi speranze la stagione del Lingotto con il segretario Veltroni e delusione dell’ ”abbiamo non vinto” di Bersani
All’ultimo congresso del PD ho votato per Renzi convinto che tra i contendenti alla segreteria fosse quello che meglio incarnava lo spirito del Lingotto, ho apprezzato come mai prima un governo che sui diritti ha quai del tutto colmato il gap con gli altri paesi europei , come ho votato si e convintamente al referendum di dicembre perché come dicevano i vecchi “il meglio è nemico del buono”
Alla luce di tutto questo quanto sta accadendo a Carrara mi sembra sempre più assurdo
Condivido la scelta di non fare le primarie e sostengo la candidatura a sindaco di Carrara di Andrea Vannucci non solo perché penso sia la migliore possibile ma anche perché assolutamente legittima
Tutti gli organismi di partito dalla segreteria fino all’assemblea passando per la direzione e per gli eletti in CM si sono confrontati ed espressi
I risultati sono chiari e inequivocabili : 80% circa dell’Assemblea e 7 consiglieri comunali su 8 si sono detti favorevoli a non fare elezioni primarie e alla candidatura di Andrea Vannucci: sono numeri che testimoniano come nel PD di Carrara queste scelte siano state condivise in modo trasversale anche rispetto agli schieramenti congressuali
Cos’altro serve???
Faccio molta fatica quindi a comprendere le ragioni dei ricorsi della minoranza minoranza (non è un refuso visti i numeri ) e soprattutto faccio molta fatica a comprendere l’atteggiamento del Partito regionale
Qui non si tratta di renziani, bersaniani , rigoniani, buglianiani schematismi applicabili anche se in forma semplicistica solo alle fasi congressuali: I conti si faranno al prossimo congresso mi auguro sulle base delle proposte politiche in campo
Qui, ora, è in gioco non solo il modo di stare nel Partito Democratico(sottolineo plurale e federale) secondo le sue regole ma soprattutto è in gioco la città Carrara e il futuro dei suoi cittadini
E, mi perdonino i vari Parrini, Mazzeo e gli altri dirigenti regionali, ma sulle proposte programmatiche e su chi queste proposte dovrà mettere in atto, se come spero e credo, gli elettori vorranno darci fiducia, è giusto e doveroso che abbiano deciso in autonomia i democratici carrarini
Perché è bene chiarire, una volta per tutte, che nel PD di Carrara, non ci sono ne dipendenti ne persone sottocontratto con chicchessia ma persone rispettose delle norme statutarie, disponibili al confronto e alla discussione ma alla fine libere e autonome
Persone intenzionate, questa volta, ad assumersi la responsabilità diretta del governo di Carrara dopo una stagione nella quale i meriti, pochi, erano del sindaco e le colpe, molte, del partito di maggioranza relativa
A me sembra che i dirigenti del PD regionale si ostinino a non voler far tesoro delle dure lezioni che ci sono state impartite dalle cocenti sconfitte del referendum e delle ultime amministrative (primarie comprese)
Sconfitte da imputare in molti casi alle scelte che il regionale ha calato sui territori e in taluni casi forse, anche al poco convinto sostegno a quei candidati da loro non indicati.
Mi auguro quindi che nello spirito che ha portato alla sua fondazione del PD il partito regionale voglia dar fiducia e sostenere le scelte del partito di Carrara e la candidatura di Andrea Vannucci
Agli amici compagni della minoranza rivolgo lo stesso l’invito (da me condiviso) che il nostro segretario nazionale Renzi ha fatto alla minoranza in occasione del referendum costituzionale di rispettare e sostenere i deliberati del partito; so già purtroppo che andrà nello stesso modo a parti invertite: l’invito sarà disatteso con buona pace dello spirito del Lingotto;
per affermare quello dovremo lavorare ancora molto
Argante Mussi